A PIAZZA PLEBISCITO CON LIBERA LA GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL’IMPEGNO
di Carolina Grasso e Federica Mauriello – 3N
21 Marzo, una
data molto attesa, probabilmente per alcuni è solo l’inizio della primavera, il
giorno in cui iniziano a sbocciare i fiori, mentre per altri è un giorno in cui
il ricordo è il protagonista di questa giornata. Si, perché per alcuni il 21
marzo è una ricorrenza in cui si celebra la Giornata della memoria e
dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia ed ogni anno, per dare
un valore a queste persone che hanno dovuto rinunciare alla propria vita per
affari altrui, un’associazione si prende l’impegno di aiutare le famiglie di
queste vittime a tenere vivo il ricordo di queste persone.
Questa
associazione è conosciuta come Libera, nata il 25 marzo del 1995, una rete di
associazioni, cooperative sociali, movimenti e gruppi, scuole, sindacati,
diocesi e parrocchie, gruppi scout, coinvolti in un impegno non solo “contro”
le mafie, la corruzione, i fenomeni di criminalità e chi li alimenta, ma “per”:
per la giustizia sociale, per la ricerca di verità, per la tutela dei diritti,
per una politica trasparente, per una legalità democratica fondata sull'uguaglianza, per una memoria viva e condivisa, per una cittadinanza all'altezza dello spirito e delle speranze della Costituzione.
Con Libera, noi 3N e
3G abbiamo collaborato in un interessante percorso di educazione sulle ecomafie
e le mafie in generale.
Stavolta la
manifestazione nazionale si è tenuta a Napoli con un enorme corteo arrivato in
Piazza Plebiscito per ascoltare la lettura della lista degli oltre 1070 nomi di
persone morte senza colpa, seguita da un intervento di Don Luigi Ciotti,
fondatore di libera. La giornata è stata istituita per ricordare le vittime
della criminalità, ma soprattutto per l’impegno di tutti noi nella lotta
giornaliera contro questo tipo di male: proprio per questo motivo Libera
istruisce e sensibilizza i ragazzi nelle scuole su questi argomenti, per far sì
che crescendo sappiano riconoscere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
"Per amore del mio popolo non tacerò" questa frase venne pronunciata da Don Giuseppe Diana, un sacerdote nativo di Casal di Principe da sempre impegnato nell'antimafia, che venne ucciso dalla camorra nel 1994: uno degli esempi portati avanti da Libera, poiché messo davanti al degrado che la criminalità lascia sul suo cammino, non si è voltato dall’altra parte ma ha agito cercando di aiutare il più possibile, portandolo purtroppo alla morte.
Anche noi presenti 1C 2B 2D 2I 2M 2N 3D 3G 3M 3N, il 21 marzo in una piazza era piena di studenti di ogni età, istituto e comune, il che rappresenta una netta presa di posizione da parte della legge e del bene comune, ciò rappresenta una speranza per il nostro futuro, per gli anni a venire, poiché le mafie sono quasi totalmente basate sull'appoggio del popolo: senza il silenzio dei cittadini e le estorsioni le mafie non sarebbero così sviluppate, quindi togliendo questi due fattori si restringe molto il loro campo; non a caso spesso le mafie vengono rappresentate come una piovra, che dirama i suoi tentacoli sul territorio, sulle istituzioni, sull'economia e ovunque ci sia esercizio del potere.
Perché in fondo il cambiamento deve essere parte integrante della nostra crescita e della nostra vita, per un futuro migliore e più giusto, non solo per noi, ma anche per chiunque venga dopo noi.
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